NBT e forbici genetiche, vale la pena usarle?

 

In Europa degli OGM e dell’agricoltura transgenica non ci siamo mai davvero fidati, ma ora sono arrivate le NBT (New Breeding Techniques), nuove tecniche di ingegneria genetica di cui, ci dicono, non dobbiamo avere paura. Sono la cisgenesi, l’inserimento di frammenti di DNA portatori di determinate, volute caratteristiche proveniente da organismi della stessa specie (a differenza della transgenesi in cui il gene introdotto proviene da una specie completamente diversa) e il gene editing (o genome editing) che utilizza forbici genetiche come le CRISPR-Cas che, inducendo nel DNA tagli che vengono poi riparati, consentono di modificare in maniere mirata specifici geni.

In particolare, il gene editing è una tecnica di ampia portata e facile da usare che può essere utilizzata in medicina e in vari settori, incluso l’agro-biotech, ma anche da biohacker e dall’industria militare. Un recente rapporto di Greenpeace mette in guardia sul fatto che queste tecniche potrebbero aumentare gli effetti negativi dell’agroindustriale su natura, animali e persone, ma anche trasformare l’ambiente e noi stessi (attraverso il cibo che mangiamo) in un gigantesco esperimento di ingegneria genetica con esiti sconosciuti e potenzialmente irreversibili. Il gene editing, infatti, consente di trasferire il processo di ingegneria genetica dalle controllate condizioni del laboratorio ai campi e agli allevamenti, convertendo l’ambiente in un laboratorio a cielo aperto.

Inoltre, a gennaio, nonostante la Corte Europea abbia già deciso nel 2108 che queste nuove tecniche devono seguire le regolamentazioni che disciplinano gli OGM, in Commissione Agricoltura della Camera è stato bloccato un tentativo di farli autorizzare scavalcando le normative europee. Se fosse stato approvato agricoltori, rivenditori e consumatori non avrebbero più potuto riconoscere i prodotti NBT come accade per gli OGM e, quindi, non avrebbero avuto possibilità di scegliere.

Non ci stupisce che, complice la pandemia che ha consentito alle grandi multinazionali della industria farmaceutica di tornare a giocare un ruolo “positivo” nella geopolitica globale, queste spingano per imporre tecniche potenzialmente rischiose e dagli effetti non prevedibili in ogni ambito: ma se, come accade con in vaccini, in una situazione di emergenza si può anche scegliere di correre un rischio imprevisto a fronte di un beneficio probabile, questo non ha senso in ambiti come quello agricolo in cui il rischio è di tutti e il beneficio è il profitto economico di chi controlla il mercato.

De siete interessati a saperne di più qui trovate un bell’articolo di Daniela Conti che spiega in modo chiaro ed esaustivo cos’è e a cosa serve l’editing genomico.